Spot Elettorale La Destra

giovedì 13 marzo 2008

Uomini in piedi e orgogliosamente di Destra

La Destra supererà lo sbarramento frapposto dalla democrazia morente alle forze vive. Nel crepuscolo di un'epoca che va schiantandosi nel nulla, l'Italia, 60enne adolescente, declina nello spirito e nella politica, assiste al capezzale di una democrazia che abortisce due partiti vuoti, ugualmente insignificanti.Il cadavere non risorgerà. Possiamo però restituire, testimoni consapevoli della caduta, la speranza che dopo lo sfascio vi siano uomini e donne liberi.Quando PD e PDL, insieme ai loro siamesi, avranno cannibalizzato popoli e stati, forse ci saremo ancora. Ma è solo auspicio.Non abbiamo dubbi sull'esito elettorale. Le genti voteranno La Destra non foss'altro per l'ebrezza di sentirsi liberi di far le x dove si vuole, indifferenti all'invito alla imbecillità di Veltrusconi.Ma sarà arduo reggere all'onda d'urto di chi cercherà rabbiosamente di completare l'opera di devastazione iniziata.L'Italia è in rovina ma ancora esistono margini. Quelli che in Germania e in Francia non ci sono più. Quelli che in America non sono mai esistiti.Si scatenerà l'offensiva. Oggi non siamo preparati. La campagna elettorale dovrà essere seguita dalla formazione. Per darci un'anima, una disciplina, perchè un sentiero nel buio resti illuminato. Perchè chi oggi crede domani non si perda.Francesco Storace e Teodoro Buontempo hanno dato il moschetto. Carico e potente. Ma i proiettili dovremo metterli noi tutti.Orgoglio, dignità, istruzione, emancipazione, spersonalizzazione dovranno muoverci. Le logiche della vecchia politica andranno superate. Ad una politica apolide che partorisce il Veltrusconi insidioso e moderno, andrà contrapposto l'Uomo ricostruttore.

mercoledì 20 febbraio 2008

Anche per i sondaggi di sinistra La Destra vola

L'attenzione c'è, sia da parte dei media sia, soprattutto, degli elettori. E non siamo noi ad affermarlo visto che potremmo ovviamente essere giudicati di parte. Stavolta a dire come stanno le cose è un istituto di ricerca demoscopica, i sondaggisti per capirci, che confermano in pieno quanto già detto e rilevato da Ekma e da Luigi Crespi. E' evidente che se l'Ipr, in un sondaggio apparso oggi su La Repubblica quotidiano di certo non vicino a Storace, nel giro di una settimana monitorizza La Destra dallo 0,9 a quello di oggi che è il 3,5% vuol dire che siamo sulla strada giusta e che chi era rimasto all'interno di Alleanza NAzionale non ha poi tutta questa vogli di morire democristiano.E' un dato importante ed interessante che ci vede ancora in crescita e che dovrebbe far meditare e non poco Silvio Berlusconi, sulle alleanze che ha chiuso e sui diktat che qualcuno continua amettere. E se il dato nazionale è in crescita lo è anche quello della provincia di Roma e di Roma città dove Teodoro Buontempo e Francesco Storace stanno facendo la differenza. Certo, candidare a Roma Giorgia Meloni, per il Pdl vuol dire sconfitta certa. Così come candidare Antoniozzi alla Provincia. I romani sanno, conoscono le persone e si fidano di chi hanno conosciuto negli anni. Per questo premieranno la Destra. Berlusconi deve meditare. A fondo.
Del resto a meno di due mesi dalle elezioni politiche, il sondaggio realizzato da Ipr Marketing per Repubblica.it, fotografa una realtà nota. Quella cioè del vantaggio del centrodestra che però sconta l'addio dell'Udc e vede, seppur lievemente, diminuire i propri consensi.Più che interessante,quindi, il risultato ottenuto da "La Destra" di Francesco Storace. Un significativo 3,5% in cui potrebbero esser confluiti molti elettori di An che vedeono con sfavore la scelta "centrista" fatta da Fini che ha annunciato come meta finale l'approdo nel Partito popolare europeo. Ed è probabile che, a destra, non siano pochi quelli che "non vogliono morire democristiani".

sabato 16 febbraio 2008

Daniela Santanchè "conquista" la stampa



Cosi' la decisione di candidare la parlamentare esperta di finanziaria e regina dei salotti, dovrebbe rientrare, secondo Buontempo, nel solco della tradizione. E invece fa notizia, soprattutto se rapportato al numero ristrettissimo di parlamentari-donna arruolate nelle file del centrodestra nelle ultime due legislature: cosa che Daniela Santanche' sa benissimo. Bersagliata dai flash dei fotografi, sorride spesso e risponde con piglio volutamente deciso ai cronisti spiegando di volta in volta: le ragioni di questo 'cartello elettorale' con la Fiamma Tricolore; il perche' non condivida la scelta del suo ex leader Gianfranco Fini di confluire nel Pdl; il motivo per cui vuole rimettere in discussione una legge come la 194 sull'aborto.''Anche nell'antica Roma - esordisce - erano le donne a tenere accesa la fiamma''. ''E io - afferma scandendo le parole - rivendico con orgoglio questo ruolo'' soprattutto in un momento in cui domina la ''politica degli inciuci'' e di chi ''non riesce a buttare il cuore oltre l'ostacolo''. ''Noi non siamo gente che puo' essere comprata'', avverte subito dopo riferendosi probabilmente alla trattativa fallita tra Berlusconi e il suo segretario Francesco Storace. ''E ci teniamo alla nostra identita'''. Poi, scopre con gli altri colleghi il simbolo de 'La Destra' appoggiato su una sedia, e sorride maliziosamente quando i cronisti le fanno notare la somiglianza con quello di An, quasi fosse stata una sua idea quella di renderli cosi' analoghi graficamente.Contro Fini il suo 'j'accuse' e' lungo e intenso. Parte mettendo in guardia Berlusconi da un'alleanza con il ''peggior traditore'' che avrebbe preso volentieri il suo posto ''in caso di morte'' per finire con un: ''Fini in fondo e' stato coerente perche' voleva finire nel Ppe per legittimarsi e cosi' ha fatto, sciogliendo un partito per una sua legittimazione personale''.Rancori a parte, anche sull'aborto ha pochi dubbi: ''Non e' certo una conquista, ma la sconfitta dell'amore'' e la 194 va cambiata. ''Vedrete - avverte Buontempo alla fine della conferenza stampa - lei fara' vedere i sorci verdi a tutti''. E per lei chiederemo in Tv, in nome della par condicio, ''gli stessi spazi di tutti gli altri candidati''. ''Vi assicuro - incalza lei entrata ormai nella parte della 'donna guerriera' come si definisce a un certo punto - la destra non e' maschilista e sentirete molto parlare di me...''.